La fiducia è fondamentale affinché la crescita continui a registrare buoni risultati; la ripresa economica è trainata principalmente dai settori domestici, ma i recenti risultati in termini di PIL (1,5% nel 2017) restano inferiori alla media UE (2,5%). Un parlamento sospeso o una coalizione fragile potrebbe comportare un chiaro rischio in termini di risultati economici futuri: se le riforme saranno fermate o invertite dal prossimo governo, sarà difficile per l'Italia ricostruire un potenziale di crescita più elevato nel medio termine e partecipare attivamente a un progetto UE rinnovato, come proposto da Macron e Merkel. La crescita ciclica si è rafforzata, ma la crescita strutturale rimane bassa: l'Italia registra ora un avanzo delle partite correnti (2,7% nel 2017) e un deficit inferiore al 2%. Questi risultati positivi devono essere consolidati da una politica economica chiara che favorisca le riforme in corso (del lavoro, del settore pubblico e riguardanti nuove tecnologie e servizi) e mantenga l'obiettivo a lungo termine di una finanza pubblica più equilibrata. La partecipazione all'Unione Europea è anche al centro del dibattito politico italiano, ma i problemi legati a Brexit nel Regno Unito dovrebbero contenere il rischio di un "Italy-exit".
Le probabilità di successo per la Borsa di Milano sono più legate al quadro politico che emergerà dopo le elezioni del 4 marzo o alla tenuta dei listini internazionali?
Le view di mercato sull'Italia rimangono costruttive, purché la ripresa sia in atto e il settore bancario in via di risanamento. Le paure relativamente a quest’ultimo tema hanno penalizzato il mercato in passato, ma le prospettive sono migliorate e il settore ha registrato una forte performance da inizio anno. Inoltre, la crescita degli utili per azione in Italia appare sostenuta (16,8% per il 2018 secondo il consensus IBES), mentre le valutazioni rimangono relativamente moderate rispetto ad altri mercati sviluppati ed europei. La tendenza alla crescita dovrebbe continuare ad alimentare l'andamento del mercato, a meno che dall'esito di queste elezioni non emerga una grande sorpresa negativa.
I rendimenti dei titoli di Stato italiani non hanno mostrato nessun cenno di cedimento legato alla profonda incertezza che domina il quadro politico italiano. La Bce ha blindato il mercato con i suoi acquisti o lo spread è destinato a soffrire una volatilità crescente nei prossimi mesi?
Nessun rischio sistemico di rilievo è prezzato sui mercati obbligazionari prima di queste elezioni. Lo spread decennale fra i titoli italiani e quelli tedeschi si è ridotto negli ultimi mesi, mentre la volatilità era in aumento per tutte le altre asset class. Nel mese di gennaio, la BCE ha ridotto i propri acquisti di obbligazioni italiane parallelamente alla riduzione globale del QE (30 miliardi di euro al mese), ma ha aumentato la duration dei titoli italiani acquistati. Gli acquisti della BCE hanno contribuito a ridurre il costo del capitale nella periferia dell’Eurozona a partire dal 2012; quando questo processo terminerà (probabilmente alla fine del 2018) saranno i fondamentali italiani a trainare i rendimenti e gli spread obbligazionari.
Patrice Gautry
Chief Economist